2 aprile 2018

L’ABC del Social Media Marketing

Qualche ragione in più per convincerti ad utilizzare di più e meglio Internet per promuovere la tua attività

Tagliamo subito la testa al toro (digitale): il Social Media Marketing produce il doppio dei contatti qualificati rispetto a fiere, telemarketing, newsletter e azioni sui siti aziendali volte alla raccolta dati dei potenziali clienti. A dirlo non sono io ma Hubspot, uno degli attori più riconosciuti in questo campo a livello mondiale.

Per capire meglio questo fenomeno è bene fare un passo indietro.

L’80% delle aziende italiane fallite nel corso dell’ultimo anno non avevano una presenza online.

I dati italiani, forniti per l’analisi direttamente da ISTAT, raccontano poi di una situazione ancora peggiore se andiamo ad analizzare le aziende che invece sono presenti sul Web:

  • Il 53% delle aziende italiane hanno almeno un sito web (non gioite, questo è soltanto apparentemente un dato positivo, capirete dopo perché)

 

  • Di questa presenza web ben il 78% è ritenuto illegal e cioè non rispetta la legislazione vigente (cominciamo con i dati drammatici)

 

  • Soltanto il 5% delle aziende italiane in rete ha un e-commerce (complimenti!)

 

  • Ben il 79% di esse non ha aggiornato il sito nel corso dell’ultimo anno (l’equivalente di invitare amici a cena in una casa che non laviamo da un anno, wow “Dove devo sedermi?”)

 

  • Solo il 17% dei siti aziendali italiani ha una presenza sui Social Media (il che non vuol dire necessariamente che li utilizzi o che sappia utilizzarli se sta provando)

 

Questo il quadro. Desolante.

 

Un sito web dovrebbe essere l’equivalente di un SuperDipendente, o meglio di un SuperProprietario, in grado da solo di assumersi l’impegno più grande nel marketing.

Il Web è il continente attualmente più abitato del pianeta: non ha confini fisici né politici; ha la possibilità di farci raggiungere con molta precisione le persone che già vogliono quello che cerchiamo di proporre piuttosto che sparare nel mucchio; ha una rapidità che non è neppure paragonabile alle vecchie metodologie di rapporti azienda-clienti; permette di costruire un brand distinto dalla massa e riconoscibile; offre occasione di interscambio e feedback con l’utente finale.

 

Dagli States arriva un dato ancora più interessante: il 98% dei clienti potenziali di un’azienda si rivolge ad Internet per la ricerca dei servizi e prodotti ai quali è interessato e per l’eventuale acquisto diretto.

 

Il Social Media Marketing produce il doppio dei contatti qualificati rispetto a fiere, telemarketing, newsletter e azioni sui siti aziendali volte alla raccolta dati dei potenziali clienti.

 

La percentuale europea sarà minore? Può darsi, ma non credo che si discosti da quella americana di molti punti.

Tutto ciò racconta una cosa che molti non vogliono udire: la platea Internet è sostanzialmente infinita e non la stiamo intercettando, non la ascoltiamo,non la accontentiamo. Quanto spreco!

 

Caro lettore, se ti ho già convinto o avevi già in mente di studiare un piano per la tua presenza online,

NON INDUGIARE OLTRE E CONTATTACI (cliccando sull’orso)!

you-bear

 

Altrimenti continua la lettura…

Cosa serve allora per fare un primo passo verso un modo nuovo di intendere il proprio lavoro e la propria attività?

 

  • Per prima cosa dobbiamo avere un sito web, possibilmente non un’accozzaglia di informazioni messe insieme tanto per, ma un portale che unisca agilità estetica a rapidità nella reperibilità delle informazioni più importanti.

 

  • Il sito deve essere vivo: non è accettabile non aggiornarlo, non solo più di una volta all’anno ma costantemente, quasi fosse un giardino meraviglioso che ha bisogno ogni giorno di cura e pratiche diverse affinché rimanga rigoglioso.

 

  • Il sito deve avere uno spazio news o meglio ancora un blog che racconti, nelle forme dello storytelling, quello che l’attività fa, quello che è, ma anche quello che l’azienda pensa, sogna, vede attorno a sé e porta a conoscenza dell’utente. Deve insomma dialogare.

 

Guardate che non si tratta né più né meno di quello che già fate nelle attività di tutti i giorni con i clienti fisici.

social-marketing

La vostra esperienza vi ha insegnato a comportarvi in maniera formale oppure colloquiale a seconda dell’interlocutore che vi trovate di fronte. Parlando ogni giorno con decine di clienti vi capiterà, immagino, di parlare anche d’altro: delle vostre passioni, di sport, delle vacanze, del tempo, della mostra d’arte a voi vicina. Insomma, non devo insegnarvi io come si costruisce un rapporto personale con il cliente.

 

Tutto ciò che fate, al di là della finalità del profitto pura e dura, lo fate per soddisfare e soddisfacendo fidelizzare: un cliente che apprezza e torna vale più di 100 clienti casuali (che comunque non respingiamo alla porta, sia chiaro).

 

La fidelizzazione, questa chimera. Molti manager e proprietari di attività commerciali o di aziende si arrovellano per ottenerla con metodi tradizionali, anche con buoni risultati, almeno in qualche caso.

 

Ma su Internet?   La risposta è: il Social Media Marketing.

Per farlo bene però occorre attenzione… a non peccare! 

  • realizzare un sito perché sia niente di più di una brochure online è un peccato.

 

  • utilizzare i Social soltanto per mandare messaggi unilateralmente senza sfruttare la possibilità di capire davvero che cosa un cliente voglia è un peccato.

 

  • non rispondere a clienti che commentano o che pongono domande è un peccato.

 

  • affidarsi soltanto alle capacità innegabili dei web master italiani per lavorare su una probabile indicizzazione sui motori di ricerca senza realizzare in parallelo e quasi quotidianamente contenuti interessanti è un peccato.

 

  • comunicare finalmente qualcosa di rappresentativo sul proprio sito e non proporlo alla platea sempre più vasta degli abitanti dei Social Media è un peccato.

 

Quanto siete peccatori? Confessatevi! Dante dovrebbe probabilmente riscrivere la sua Divina Commedia per aggiungere una cerchia tutta per voi. E credetemi, sarebbe enoooooooorme.

 

Non sta a me scegliere quale pena il Divin Poeta dovrebbe affibbiarvi ma posso ergermi come tanti altri amici fanno a profeta di sventura e mettervi in guardia: il momento è adesso o mai più. Essere su Internet con una presenza curata non meno di quanto curate l’esposizione, la pulizia, l’ordine, l’eleganza dei vostri punti vendita è ormai esiziale, per una ragione molto semplice:

 

Se non lo fai tu, lo stanno facendo invece già i tuoi concorrenti!

concorrenti

Esagerando forse un po’, ma non di tanto, dico spesso a chi si presenta alla nostra agenzia premettendo che “non c’è budget ma voglio essere in Rete”, che un’attività del nuovo millennio deve prevedere di spendere per la comunicazione su Internet non meno di quanto spende annualmente per la gestione del proprio punto vendita fisico.

 

Bisogna crederci! Non perché lo dico io – che son di parte dal vostro punto di vista – ma perché lo dice il mercato. Non è lui che ascoltate? Sapete quante transazioni e contatti quotidiani arrivano da desktop, portatili, tablet, smartphone? Non ve lo dico se non avete dei Kleenex a portata di mano.

 

Dialogare ogni giorno con le persone alle quali andremo ad offrire i nostri servizi e prodotti ci insegna ad essere migliori, a rintuzzare le nostre mancanze, ad aggiornare il nostro bagaglio di conoscenze e necessità, a risolvere più rapidamente gli errori che compiamo, a spiegarci meglio con gli altri e a far scoprire alle persone bisogni che non sanno di avere o che pensano che costino molto di più di quanto in realtà potrebbero avvantaggiarli.

 

Faticoso? Molto. Facile? No. Remunerativo? Infinitamente.

 

Nel frattempo però, se avete peccato… pentitevi!  (e contattateci per un consulto)

 

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